Siamo giunti al mese di Giugno e per chiudere il primo semestre dell'anno 2010 è ora di fare una riflessione su quello che fino ad oggi si è fatto, raccontare cosa è successo dentro e fuori della Ndangwini, lanciare un'occhiata al futuro e ringraziare chi ci sostiene.
Per prima cosa avrete notato il nome che ci definisce come casa di accoglienza al posto di casa famiglia. Non che sia una grande differenza, ma di fatto è come ormai è ufficialmente chiamata la casa Ndangwini a partire dal Febbraio scorso. Il 10 dello stesso mese si è realizzato nel Distretto (la circoscrizione) a cui apparteniamo un incontro aperto a tutte le associazioni, organizzazioni e centri che lavorano per i bambini, le donne, gli anziani in situazione precaria. Si trattava della presentazione di un lavoro di monitoraggio e cadastro delle stesse istituzioni organizzato e finanziato dalla Cooperazione Italiana e coordinato e diretto in collaborazione con il ministero dei servizi sociali della città di Maputo (Acçao Social). Compilando i formulari abbiamo scoperto che pure l'attività di aiuto estemporanea o domiciliaria va identificata con un nuovo gruppo di destinatari i cosiddetti "bambini comunitari", che già dallo scorso anno contavamo con una decina di bambini e famiglie. A richiesta dei servizi sociali si è potenziato lo sforzo per questo gruppo che oggi conta con poco più di una ventina di bambini (22 per la precisione compresi tra i 4 e 17 anni) alcuni identificati dalla casa con l'aiuto della comunità locale, altri dalla stessa Acçao Social. Seppure il gruppo sia sostenuto il nostro intervento non richiede lo stesso impegno come per il gruppo degli interni-esterni. In ogni caso si sta cercando di pianificare la nostra azione cercando di privilegiare tre settori di intervento per i "comunitari": scuola, assistenza sanitaria, alimentazione. A tale scopo si è pensato di coinvolgere le "mamanas" (mamme/signore) di queste famiglie per operare con la casa chi come attivista (volontario), che visita le famiglie dei bambini regolarmente (ancora sta in via di implementazione, per ora abbiamo solo una attivista) e chi con un lavoro per la casa (lavanderia, orto, cucina, ricreazione), ma come dicevo il tutto sta agli inizi e quindi ha bisogno di essere ancora sperimentato.
Nel gruppo degli interni si è previsto per i mesi di Giugno e di Luglio l'inquadramento di Sibonguile e Mario, mentre in quello degli esterni all'inizio dell'anno si è accolta la piccola Esperança e dal 26 Maggio scorso due fratellini Ana e Dalvo, la cui mamma è morta lo scorso Febbraio, accolti per un breve periodo stabilito con la Acçao Social intanto che il padre si riorganizza.Nel gruppo degli interni abbiamo poi le più grandi ad affrontare a pieno ritmo il periodo direzionato all'autonomia. Lilia sta facendo il secondo anno come maestra in un'isola vicina a Maputo, mentre Herminia ha incominciato il corso di cuoca in un hotel-scuola della capitale. Albertina sta facendo il decimo anno di scuola e dovrà affrontare gli esami.
In ordine alla costruzione della casa, si sta ultimando l'ampliamento della cucina e del refettorio, che comprenderà pure una dispensa e una zona per cucinare con la legna e il carbone. Si continua poi a cercare una migliore soluzione per ricavare le sale di attività e di visita (è previsto pure una specie di sportello di attendimento aperto al quartiere).
Non possiamo chiudere senza aproffittare di ringraziare tutti coloro che ci aiutano e sostengono, tutti gli amici incontrati nel viaggio in Italia, parenti e non, a tutti il nostro Kanimanbo e a presto.
Um olhar à acção e missão da Associação Ndangwini
Uno sguardo all'azione e missione dell'Associazione Ndangwini
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